Coronavirus, la testimonianza dalla zona rossa

Febbraio 24, 2020 0 Di Redazione

Sono dieci i paesi del Basso Lodigiano isolati dopo l’epidemia da coronavirus, Codogno, Castiglione d’Adda, Casale, San Fiorano, Bertonico, Fombio, Terranova dei Passerini, Somaglia, Maleo e Castelgerundo. Ma come si vive all’interno della cosiddetta zona rossa? L’abbiamo chiesto a Laura, 37 anni, una figlia di sei, che vive a Maleo, paese poco distante da Codogno, focolaio del virus.

Più preoccupata o stanca?

<Direi decisamente più stanca, la preoccupazione è più che altro verso i propri famigliari, magari più anziani. A parte qualche piccola passeggiata, non possiamo fare altro che stare in casa>.

Nemmeno la spesa riuscite a fare?

<A tratti perché a Maleo è aperto un solo negozio e ovviamente è preso d’assalto, tanto che fanno entrare cinque persone alla volta>.

Quindi, come fate?

<Oggi proverò in un supermercato di Codogno, sempre che mi ci facciano entrare>.

Appunto, com’è la situazione?

<Di grande confusione, mancano tamponi, mascherine e non si capisce bene quali criteri adottino. Viviamo con grande incertezza, sperando che tutto questo si risolva alla svelta>.

Immagino anche in paese non ci sia molta voglia di uscire?

<Quando ci si incontra c’è sempre molta diffidenza e si tende a rimanere a distanza salutandosi appena, anche se al momento i casi accertati a Maleo sono solo tre>.

L’assistenza sanitaria com’è?

<Appena qualcuno ha dei sintomi chiama il numero verde della Regione (800.89.45.45), ma non funziona affatto e se provi con il 112 ti rimandano al numero verde. Sinceramente non sappiamo bene come fare>.

Vi sentite soli?

<Sì, anche perché se tutto va bene fino al prossimo 5 marzo dovremo vivere in queste condizioni. Orami siamo la nuova Chernobyl, tra poco anche Wikipedia (l’enciclopedia libera del web, ndr) ci descriverà come “appestati”>.

Andrea Grassani

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