Addio a Ferdinando Salvatori, storico ex sindaco di Vizzolo
Aprile 5, 2020Questa tremenda primavera si porta via anche lo storico sindaco di Vizzolo Predabissi: Ferdinando Salvatori, 89enne ex primo cittadino eletto tre volte dal 1975 al 1991, quindi dopo una parentesi di circa dieci anni, tornato nel 2000 (a suffragio diretto) a guidare un’amministrazione durata fino al 2005. Ferdinando Salvatori è spirato sabato 4 aprile dopo alcuni giorni di ricovero presso l’ospedale Predabissi di Vizzolo; non aveva il coronavirus, ma è deceduto per l’aggravarsi di alcune patologie che l’affliggevano da tempo. Il rito funebre, alla presenza della famiglia, si svolgerà lunedì 6 aprile, dichiarata giornata di lutto cittadino dall’ amministrazione comunale. Quando si dice che una figura politica ha “governato la transizione”, l’etichetta calza alla perfezione per un personaggio come lo storico sindaco del comune presso Melegnano. Quando nel 1975 l’allora 45enne Salvatori divenne primo cittadino, nominato dalle forze politiche di maggioranza (è qui utile ricordare che l’elezione diretta dei sindaci viene introdotta a metà anni Novanta), non è scorretto dire che “praticamente tutto quello che si vede oggi a Vizzolo non esisteva”. L’abitato contava infatti una popolazione di circa 1500 residenti (1149 al censimento 1971), contro i quattromila attuali; l’ospedale Predabissi lungo la Pandina, il più importante presidio da San Donato Milanese a Lodi, c’era da sei anni ed era grande più o meno metà. In centro a Vizzolo si trovavano ancora alcune cascine attive; il municipio era quello vecchio di via don Colombi, dove oggi ci sono l’Avis e le Acli; e non c’era una scuola in senso proprio ma solo classi un pò in giro in tutto il paese. Al termine di quel primo quindicennio di giunte Psi-Pci guidate dal socialista Salvatori erano spuntate innanzitutto case per quattromila residenti (al censimento 1991 erano a grandi linee gli stessi di oggi, 3958, nda); la scuola materna, elementare e secondaria di primo grado in via Verdi; un acquedotto nuovo torreggiante sulla campagna verso Dresano e Casalmaiocco, un municipio nuovo, quello di via Verdi in cui si va oggi. Inoltre parchi, aree verdi, impianti sportivi. Nel 2000, dopo una crisi della giunta di centrodestra guidata da Domenico Cartini, il vecchio navigatore tornò a capeggiare un’inedita alleanza fra socialisti, Forza Italia e liste civiche. Mise a segno altri colpi: la palazzina polifunzionale con posta e farmacia, l’auditorium teatro polifunzionale, una bocciofila modello.
Emanuele Dolcini