Officina F.lli Riponi: tutti negativi i test sierologici del Covid-19

Aprile 16, 2020 0 Di Redazione

Una ventina i test eseguiti dal dottor Paolo Collivadino, chirurgo ortopedico, nel pomeriggio di mercoledì 15 aprile 2020 presso l’azienda F.lli Riponi Snc di viale della Repubblica a Melegnano. 

«Abbiamo deciso di effettuare questi test su tutti quelli che operano in azienda, sui familiari e di estenderli anche alla parte del commercialista con i suoi dipendenti perché sono spesso nei nostri uffici – ha spiegato Luca Riponi, raggiunto telefonicamente da Melegnano Web Tv –. Come officina facciamo la sanificazione con ozono prima di operare sulle macchine, ma volevamo essere sicuri che nessuno di noi avesse contratto il coronavirus perché poi siamo comunque quelli che provano le auto dopo gli interventi. Lunedì cominciamo a riaprire per le emergenze, perché ci sono molte persone che hanno necessità di utilizzare le automobili per lavoro, ma penso che lavoreremo così probabilmente per un anno intero, e in questo modo possiamo tutelare noi stessi e i clienti. Inoltre da un paio d’anni noi disponiamo dell’attrezzatura necessaria per effettuare la sanificazione con ozono, quindi abbiamo pensato di fornire questo servizio anche alle Forze dell’Ordine, sia per i mezzi che per le uniformi, e di farlo a titolo gratuito per dare il nostro contributo in questo momento particolare».

Si tratta di test che consentono di comprendere se un soggetto sia o meno affetto da coronavirus o possa aver superato la malattia, anche inconsapevolmente, sviluppando un’immunità. I primi test di questo tipo sono stati effettuati la scorsa settimana in un’azienda di trasporti di Tribiano, e da allora il dottor Collivadino ha ricevuto numerose richieste dalle aziende: «Ho seguito sin dall’inizio e con molta attenzione la questione legata ai test che potessero aiutare a comprendere la situazione immunologica di una persona nell’attuale contesto, quando ancora nel nostro Paese non erano disponibili. Perciò quando sono arrivati in Italia ho deciso di ordinarli dalle società farmaceutiche che li producevano e ho iniziato a proporre questo servizio principalmente alle aziende interessate. Il test sierologico in sé consta di un kit molto semplice, somiglia a quello che si fa per la glicemia: si punge un polpastrello e si preleva una goccia di sangue con una pipetta, questa viene poi mescolata a un reagente e il risultato e simile a quello dei test di gravidanza. Dopo pochi minuti di attesa compaiono delle piccole linee sul display che evidenziano lo stato di salute della persona. Oltre alla tacca di controllo che deve uscire sempre, perché altrimenti il test non è valido e va rifatto, poi possono uscire altre due lineette che corrispondono alla presenza degli anticorpi IgM o di quelli IgG. Questi ultimi compaiono dopo l’infezione, perciò vuol dire che il soggetto ha sviluppato un’immunità al virus. Per quanto riguarda gli anticorpi IgM, invece, se sono positivi è necessario contattare le autorità sanitarie e il soggetto va messo in isolamento perché potenziale contagiato; se gli IgM sono negativi invece il soggetto non è entrato in contatto col virus oppure la patologia è in fase iniziale e non viene rilevata, in questo caso è consigliabile ripetere il test dopo una settimana».

Anche se al momento la Ricerca non ha ancora compreso se si tratta di immunità permanente o temporanea, in nove giorni Collivadino e il suo collaboratore hanno superato i 320 test effettuati nelle aziende: «Il test ha un buon livello di attendibilità – spiega ancora il medico a Melegnano Web Tv – e non solo lo sto riscontrando più proseguo nell’eseguirli, ma tenete conto che in Cina con gli stessi kit c’era una concordanza del 96% con i risultati dei tamponi naso-gola. Si tratta quindi di un test rapido, veloce e attendibile che noi al momento facciamo soprattutto nelle grandi realtà, per questioni organizzative e logistiche, e in questo caso è la mentalità filantropica dell’imprenditore che fa la differenza perché decide di tutelare la salute dei suoi dipendenti; cosa che personalmente trovo di una bellezza sociale e morale notevole. Ma se noi ora andiamo in quelle realtà dove più difficilmente potrebbero arrivare questo tipo di controlli, questo metodo potrebbe rivelarsi utile anche per uno screening di massa che potrebbero eseguire gli stessi medici di base».

Il costo del test dipende dal numero di persone da controllare, se si superano le cinquanta a intervento si aggira intorno ai 65 euro e comprende oltre al kit, un referto e una breve consulenza medica. In questo modo Collivadino sta anche ottenendo una casistica e dati statistici interessanti per una mappatura epidemiologica che potrebbe risultare utile nella comprensione di questo virus e che potrà eventualmente essere resa disponibile anche ai medici e agli esperti. In attesa che le disposizioni di Regione Lombardia facciano partire i test del San Matteo di Pavia sugli operatori sanitari, questa è certamente una buona notizia e una grande opportunità per le aziende, anche nell’ottica di una riapertura delle attività.

Elisa Barchetta

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