Vizzolo, le minoranze “Oltre all’emergenza sanitaria la confusione di idee”
Aprile 20, 2020“L’amministrazione comunale di Vizzolo ha messo in bilancio, per la ripresa economica dopo l’epidemia e per il sostegno alle imprese, sostanzialmente nulla. Ma una mozione proposta dai consiglieri di minoranza il 6 aprile è riuscita a passare, tra l’altro con un vero “pasticcio” di regolamento combinato dalla maggioranza, impegnando dunque l’amministrazione a dispiegare qualche sostegno. Potrebbe essere la riduzione dell’addizionale Irpef comunale, oggi allo 0,7 per cento; oppure la costituzione di un fondo d’emergenza per famiglie e imprese con capitoli attualmente non necessari dell’esercizio economico”. A Vizzolo Predabissi si è votato un anno fa, con un voto anticipato che sembra lontano un secolo dopo tutto quello che è successo soprattutto nel primo trimestre di quest’anno. Eppure chi siede in consiglio comunale dalla parte dei quattro banchi di minoranza punta l’indice su una continuità politica che prosegue, al di là delle pagine sofferte e drammatiche del coronavirus. E prosegue all’insegna della confusione di idee. Il consiglio comunale del 6 aprile (un video-consiglio streaming, come un pò ovunque, nda) si è concluso infatti con l’approvazione di una mozione delle minoranze, tanto importante nei contenuti quanto “accidentalmente” votata dagli otto di maggioranza presenti. Riassumono i termini Daniele Finotti, Serena Oca, Enrico Gatti e Carlo Galmozzi, i quattro esponenti di opposizione facenti capo a tre liste diverse: i primi due di “Nuova Vizzolo”, il terzo di “Vizzolo al Futuro” e il quarto di Lega-Forza Italia-Fratelli d’Italia. “Il 6 aprile la nostra mozione urgente è stata accettata, ma messa al punto dieci in coda a tutto il pacchetto di atti sul bilancio. Il nucleo essenziale del documento condiviso dalle minoranze è che, in attesa di provvedimenti ben più congrui da parte del governo, gli enti locali devono mettere in atto misure immediate per fronteggiare un rischio povertà sempre più alto fra le famiglie e i lavoratori. Insomma “cambiare l’impianto della manovra economica locale”, come scriviamo, “adeguandola alla situazione di emergenza”. Noi di proposte ne avevamo almeno tre: ridurre l’Irpef comunale dello 0,7 per cento, se non azzerarla; risarcire le famiglie messe in difficoltà dalla chiusura delle istituzioni per l’infanzia e delle scuole, infine impiegare gli avanzi di bilancio e i soldi appostati per opere che non hanno caratteri di urgenza e indifferibilità. Ciò che è accaduto nel momento in cui la mozione è andata all’ordine del giorno è stato sconcertante: in tre dalle minoranze, in quel momento eravamo solo tre, abbiamo ovviamente alzato le mani per il sì; in otto di maggioranza, compreso il sindaco Luisa Salvatori, si sono astenuti. Così facendo la mozione è passata, perchè per il regolamento le otto astensioni servono a garantire il numero legale ma non contano come voti. Quindi adesso la lista “Viva Vizzolo Viva” deve fare qualcosa di concreto. Peraltro da allora, e sono tredici giorni, non siamo stati contattati per spiegare in quali vie concrete intende incanalarsi l’impegno ad adottare un’economia di emergenza”.
Emanuele Dolcini