Melegnano, la rabbia di un commerciante

Novembre 10, 2020 0 Di Redazione

“A noi ci fanno chiudere, ma in giro c’è più gente di prima”

Rabbia, preoccupazione e tanta paura non solo del futuro, ma soprattutto del presente. Sono questi i sentimenti che raccogliamo attraverso la testimonianza di un commerciante melegnanese che si sfoga: <A me tutto questo sembra assurdo – ci racconta con frustrazione – perché non è possibile che noi siamo costretti a non lavorare, ma poi vedo in giro un sacco di persone, soprattutto anziani, che sono poi quelli che si lamentano se in un negozio o in una bancarella del mercato ci sono troppe persone>. La sensazione di essere tra i capri espiatori è tanta: <Io davvero non capisco certe decisioni – continua il commerciante melegnanese – che vanno a colpire senza criterio determinate categorie. Ho il massimo rispetto per la malattia, per quello che sta accadendo e tutto ciò che ne consegue, ma vorrei semplicemente far capire cosa significa per uno che vive sulle vendite di determinati prodotti, non poter lavorare. E’ come se dicessero a un dipendente di lavorare per diversi mesi, senza però ricevere lo stipendio. Questo è quello che sta accadendo a noi>. Se la chiusura di marzo e aprile, seppur dannosa, in qualche modo sembrava però consentire una ripartenza, ora diventa tutto tremendamente più complicato: <Questa volta non credo che in molti riusciranno a farcela, perché sarà il colpo di grazia che ucciderà tante attività, che penso non riapriranno più. La cosa ancora più preoccupante infatti è che i costi, tra affitti, leasing e magazzini, restano tutti attivi, gli incassi non ci sono e come si fa a pagare e andare avanti? Questa situazione per una famiglia normale ha un impatto devastante>.

Andrea Grassani

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