Asst Melegnano e Martesana in prima linea nella lotta alla violenza sulle donne
Novembre 25, 2020Proprio nella giornata contro la violenza sulle donne, incontriamo per Melegnano web Tv, la dottoressa Laura Cutrino, referente aziendale dell’Asst Melegnano e Martesana che si batte da sempre nella lotta alla violenza sulle donne.
Dottoressa Cutrino, com’è organizzata la vostra rete aziendale?
<In ambito locale abbiamo due punti di riferimento, i centri antiviolenza “Fuori dal silenzio” che ha sede a San Donato e si occupa di tutto il territorio del Sudmilano e “Viola” che invece si trova a Melzo e fa riferimento alla Martesana. Esiste poi il servizio telefonico nazionale 1522 con un app dedicata proprio a tutte le donne e che funziona molto bene>.
A livello operativo come vi muovete?
<Lavoriamo su più fronti, a partire da un tavolo inter istituzionale con i vari comuni e poi con i centri antiviolenza, gli ospedali, consultori, psicologi e ovviamente forze dell’ordine. Ci riuniamo ciclicamente e soprattutto facciamo dei percorsi formativi>.
In quest’ultimo anno le violenze sulle donne in ambito domestico sono aumentate?
<Decisamente sì, perché è stato un anno tormentato e particolare, che non ha avuto risvolti positivi per le donne oggetto di violenza. Il lockdown chiaramente ha acuito determinate situazioni e siccome la maggior parte di violenze arrivano proprio in ambito domestico, si può ben capire quanto abbia influito>.
Ci sono state meno denunce da parte delle donne quindi?
<Una donna costretta in casa faceva molta più fatica a richiedere aiuto. Sono rimasti attivi tutti i riferimenti telefonici e anche alcuni espedienti che abbiamo trovato ad esempio in collaborazione con le farmacie con le mascherine “1522”. Una donna che si recava in farmacia per chiedere quel tipo di mascherina, lanciava in realtà un messaggio occulto per chiedere aiuto e questo servizio ha funzionato molto>.
Nel nostro territorio quali sono le città dove emergono maggiori casi di violenza sulle donne?
<Certamente tra San Giuliano, Melegnano e San Donato, anche perché sono le città con il maggior numero di abitanti e quindi i casi sono superiori>.
In questi ultimi anni c’è maggior consapevolezza nel voler denunciare la violenza subita da parte delle donne?
<Abbiamo registrato un aumento preoccupante dei casi. Se pensiamo che nel 2014 avevamo un solo caso, siamo poi passati nel 2016 a 37, nel 2018 a 65 e nel 2019 a 185. Questo significa che le donne hanno imparato a chiedere aiuto e ciò è fondamentale>.
Il vostro è un lavoro a 360 gradi mi par di capire?
<Assolutamente sì, la mia idea è quella di creare un team specializzato chiamato a occuparsi in modo particolare di queste donne. Ho presentato il progetto poco prima che scoppiasse la pandemia, per cui è rimasto nel cassetto, ma sono convinta che si possa realizzare>.
Per la giornata di oggi avete anche realizzato un video che si trova su YouTube?
<Sì, è stato realizzato da Gaia Manelli, una studentessa magistrale di Lettere che ha dato espressione a un urlo nel silenzio, un invito a farsi sentire, soprattutto in un momento come questo in cui aprirsi sembra ancora più difficile, con l’importante presenza di voci maschili che ci dicono “fatevi sentire”>.
Andrea Grassani