Confcommercio Melegnano: nuova zona rossa, colpo insopportabile per il commercio
Gennaio 18, 2021Il nuovo giro di vite impatterà sulle imprese dell’intera filiera moda nel pieno della stagione dei saldi. La Presidente Caterina Ippolito: servono interventi di emergenza, risarcimenti veloci e soprattutto sostanziali
La zona rossa rischia di infliggere il colpo finale ad un sistema commerciale già in ginocchio. E’ l’allarme lanciato da Confcommercio Melegnano dopo la prevista decisione del passaggio della Regione in zona rossa a partire da ieri: <Non solo la crisi terribile in cui versano pubblici esercizi – commenta la presidente della locale Confocommercio Caterina Ippolito – ora il nuovo giro di vite, un provvedimento che andrà ad infierire anche su tante attività commerciali che hanno già sopportato il lockdown di novembre e le chiusure di dicembre. E, tra l’altro, nel pieno della stagione dei saldi. Non esageriamo se parliamo di provvedimento disastroso. Dopo quasi un anno di emergenza sanitaria la Lombardia, entra nel terzo lockdown, aggravando ulteriormente la crisi, una decisione radicale che non ci permettiamo di contestare dal punto di vista scientifico, ma da quello del metodo e della programmazione. A livello nazionale, abbiamo chiesto al Governo un deciso cambio di passo nella politica dei sostegni alle imprese penalizzate, passando dagli insufficienti ristori agli indennizzi compensativi delle perdite reali di fatturato>
I dati apparivano in miglioramento, ma la stretta sugli indici introdotti dal nuovo Dpcm ha spento le speranze per tanti esercizi commerciali che si aspettavano una timida boccata di ossigeno dai saldi invernali. Ora la zona rossa rischia di essere la pietra tombale definitiva: <Sarà una dèbacle per tanti negozi di abbigliamento, di calzature, di casalinghi, di pelletterie e valigerie – osserva il Segretario della Associazione, Cesare Lavia – non si può finire in zona rossa da un giorno all’altro. Dobbiamo renderci conto che a rischio c’è la tenuta di un sistema economico già al limite, perché il tessuto commerciale delle nostre città è già fortemente compromesso da mesi di restrizioni della mobilità e di vero caos normativo, con il consumatore costretto a destreggiarsi tra regole e divieti che cambiano di giorno in giorno. Una stagione di vendite promozionaliperaltro già fortemente penalizzata in partenza con un calo della spesa a famiglia stimata in almeno 70 euro rispetto allo scorso anno che però ora sarà definitivamente compromessa>.