
San Carlo-Bertarella, i cittadini non ci stanno
Agosto 8, 2021Sul progetto di cementificazione da 409mila metri quadri si passa alle vie legali
Questo il testo del comunicato stampa emesso da un gruppo di cittadini melegnanesi sulla vicenda San Carlo-Bertarella
“Lunedì scorso è stata inviata al Sindaco di Melegnano e agli enti e uffici interessati (Regione, Città Metropolitana, Commissione del Paesaggio comunale), inclusa la San Carlo Gruppo Alimentare Spa, una diffida a disporre una verifica preliminare all’attuazione del progetto AT-24 San Carlo Bertarella, con l’obiettivo di tutelare a norma di legge l’area boschiva presente sulla proprietà. L’iniziativa dei cittadini è stata motivata da due fattori. In primo luogo, dal non avere altra scelta: il Comune per primo avrebbe dovuto proporre di inserire il bosco nel piano di indirizzo forestale a garanzia di tutela dell’ambiente cittadino. Quest’aspetto è stato invece completamente ignorato. Il secondo fattore scatenante è l’accelerazione impressa dall’amministrazione comunale alle procedure di approvazione del piano attuativo, divenute improvvisamente (dopo anni) un’urgenza da affrontare a metà del mese di agosto. È evidente l’inappropriatezza di questa accelerazione estiva priva di reali motivazioni, che potrebbe comportare una grave compromissione del diritto di partecipazione dei cittadini a una decisione di grande rilievo per l’intera città. Ed è triste rilevare come questa amministrazione non sia nuova ai blitz agostani: proprio un anno fa, di questi giorni, venivano abbattuti gli alberi quasi centenari di Villa Gandini, senza avere dato risposta alla raccolta firme organizzata dai cittadini, alle manifestazioni svolte e alle diverse interrogazioni presentate. Non sarà sfuggito a nessuno, nemmeno all’amministrazione comunale supponiamo, che questa è un’estate terribile. Metà del pianeta, Italia inclusa, sta bruciando o si trova investita da ondate di caldo anomalo e mortale; l’altra metà viene devastata dall’acqua.
Alluvioni, frane, grandinate estreme si stanno verificando ovunque. Anche la nostra zona temperata è divenuta teatro di eventi atmosferici estremi, con venti a 119 km/h di velocità e oltre, già definibili uragani. Nonostante l’inquinamento da Pm10, la distruzione di un’area verde, l’isolamento e compromissione dell’Oasi Parco delle Noci, la creazione inevitabile di un’isola di calore estremo, il rumore, la puzza di fritto, il consumo di suolo anacronistico e scellerato, l’aumento del traffico, il deprezzamento delle unità abitative, siano problemi reali che vanno a toccare un’area già martoriata da altri problemi ambientali (come non ricordare la vicenda della Chimica Saronio e l’alta velocità?) non sono stati tutti questi fattori a motivare i cittadini nel passare all’azione. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la consapevolezza del dovere che ognuno ha verso i propri figli e verso le prossime generazioni, di lasciare in eredità una città, una nazione, un Pianeta dove vivere in salute e sicurezza”.