San Carlo-Bertarella, avvocato e cittadini rispondono al sindaco

San Carlo-Bertarella, avvocato e cittadini rispondono al sindaco

Agosto 20, 2021 0 Di Redazione

Attraverso un comunicato stampa, l’avvocato Veronica Dini e un gruppo di cittadini rispondono al sindaco Rodolfo Bertoli dopo le sue dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi sul caso San Carlo-Bertarella.

Questo il testo del comunicato stampa

Rispondiamo al nostro sindaco dopo l’intervista da lui rilasciata a Il Cittadino lo scorso 14 agosto. Nello stesso tempo precisiamo alcuni passaggi importanti della vicenda. La diffida depositata in Comune il 2 agosto scorso aveva innanzitutto rilevato l’inappropriatezza dell’accelerazione che si è tentato di dare al procedimento di attuazione delle previsioni urbanistiche dell’AT24.

Tale accelerazione si è concretizzata nella convocazione per il 5 agosto scorso della Commissione del Paesaggio comunale, che avrebbe dovuto esprimersi sui piani attuativi come previsto dalle norme (tale maldestro tentativo è stato fortunatamente bloccato dal pronto intervento del presidente della Commissione stessa). L’accelerazione peraltro non risultava giustificata da alcuna reale motivazione di fatto o giuridica, riguardo in particolare decisioni di così grande rilievo per l’intera città e che, appunto, hanno impegnato l’amministrazione comunale per diversi anni. Dal punto di vista normativo, inoltre, le fonti richiamate dal sindaco erano ben altre rispetto al Testo unico forestale a cui lo stesso primo cittadino faceva riferimento: la tutela delle aree boschive è infatti prevista anche dal Testo unico ambientale e dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, oltre che dalla legge regionale 31 del 5 dicembre 2008. In particolare, l’articolo 142 del Codice del paesaggio rimanda alla nozione, recepita dal legislatore nazionale con l’articolo 2 (“Definizione di bosco e di arboricoltura da legno”) del decreto legislativo 227/2001, che tuttavia è stato abrogato dal decreto legislativo 34/2018. Tale ultimo decreto, all’articolo 3, comma 3, definisce bosco «le superfici coperte da vegetazione forestale arborea, associata o meno a quella arbustiva, di origine naturale o artificiale in qualsiasi stadio di sviluppo ed evoluzione, con estensione non inferiore ai 2.000 metri quadri, larghezza media non inferiore a 20 metri e con copertura arborea forestale maggiore del 20 per cento».

Il successivo articolo 4, “Aree assimilate a bosco”, tra l’altro, assimila a bosco «le radure e tutte le altre superfici di estensione inferiore a 2.000 metri quadrati che interrompono la continuità del bosco, non riconosciute come prati o pascoli permanenti o come prati o pascoli arborati». Da ciò deriva che le aree sottoposte a vincolo forestale sono quindi gravate automaticamente anche dal vincolo paesaggistico. Su questo profilo tecnico-giuridico auspichiamo quindi una risposta del Sindaco. Considerato infine lo stato di emergenza climatica e ambientale in cui viviamo, chiediamo al sindaco se ritiene l’intervento proposto – 400mila metri quadrati di urbanizzazione – compatibile con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2

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