
I cittadini della zona Ovest di Melegnano lanciano un appello contro la cementificazione dell’area San Carlo-Bertarella
Settembre 20, 2021Un appello per contrastare l’urbanizzazione dell’area San Carlo-Bertarella, è quello lanciato dai residenti della zona Ovest di Melegnano che il 2 agosto 2021 avevano diffidato il sindaco Rodolfo Bertoli dal procedere all’approvazione dei piani attuativi dell’AT24 San Carlo-Bertarella (diffida che il 3 settembre scorso è stata integrata dalla perizia forestale, realizzata da un dottore forestale abilitato).
La trasformazione era prevista dal Piano di governo del territorio del 2012, confermata dalla variante del 2017 delle giunte Bellomo e poi dai piani attuativi definiti dalle proprietà e dalla giunta comunale in carica; riguarderebbe un’area di quattrocentomila metri quadrati di territorio comunale – pari a 57 campi di calcio – di suolo libero e agricolo situata tra l’autostrada, l’alta velocità ferroviaria e le strade per Carpiano e Landriano. Un’area che vale l’8% della superficie di Melegnano: l’equivalente del quartiere Giardino. All’appello dei cittadini hanno aderito anche una ventina di associazioni tra le quali Legambiente Lombardia, Italia Nostra Lombardia, Wwf Lombardia, Slow Food Lombardia, Associazione Parco Sud, Osservatorio contro il consumo di suolo Sud-Est Milano, Laboratorio Un Albero in Più.
«Si tratta di una operazione sbagliata dal punto di vista urbanistico e fuori dal tempo per l’impatto ambientale e climatico che avrà – si legge nell’appello –. La nostra battaglia vuole salvare il suolo libero e agricolo del Comune, che già oggi ha un consumo di suolo tra i più alti dell’area metropolitana e della Lombardia. Il suolo è una risorsa scarsa e irriproducibile, che va preservata, grazie al quale si producono gli alimenti, si drenano le acque meteoriche, si previene il dissesto idrogeologico e si cattura la CO2. La nostra è una battaglia per la riduzione drastica delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera, che le nuove urbanizzazioni determinerebbero. È una battaglia che guarda al futuro, a un futuro diverso da quello costruito in decenni di urbanizzazione e cementificazione».
Elisa Barchetta