
Riconoscimento europeo per la Chiesa di Santa Maria in Calvenzano?
Novembre 10, 2021Nel 2022 potrebbe arrivare un riconoscimento europeo di importanza assoluta per la chiesa di Santa Maria in Calvenzano, attuale parrocchia di Vizzolo Predabissi. La Fesc, Federazione europea dei siti cluniacensi, di cui Santa Maria fa parte, potrebbe diventare parte del “patrimonio materiale e immateriale dell’umanità” tutelato dall’Unesco di Parigi, l’emanazione delle Nazioni Unite che dal 1945 redige la lista dei beni considerati appunto patrimonio comune del pianeta. L’anno scorso è stata avviata un’azione da parte della Federazione cluniacense per ottenere l’affiancamento del Cammino di Cluny a quello di Santiago de Compostela, che di fatto dal 2005 è nella lista dei beni Unesco. In caso di riscontro positivo l’intero itinerario dei siti cluniacensi diventerebbe bene Unesco; non la singola abbazia o qualche chiesa di particolare importanza, ma tutto. Di conseguenza anche la chiesa di Vizzolo potrebbe fregiarsi del titolo di “patrimonio dell’umanità”, con segnalazioni adeguate e il logo Unesco.
Tale logo e titolo verrebbero a riconoscere, nello specifico di Calvenzano, la particolare antichità della parrocchia vizzolese, la cui fondazione secondo i documenti noti cade fra il 1090 e il 1095 d.c. Ciò ne fa il più antico edificio complessivamente, anche se non interamente, conservato nelle sue forme originali all’interno di una zona che inizia da Milano e termina a Piacenza, il cui Duomo è contemporaneo di Calvenzano. In Europa esiste da ben ventisei anni una Federazione dei siti cluniacensi, che raccoglie in nove nazioni circa 150 siti che in epoca medievale sono stati priorati o dipendenze locali dell’ordine benedettino di Cluny. Nel 2006 tale rete è stata riconosciuta come itinerario di interesse culturale continentale dal Consiglio d’Europa; quindi esiste già un “itinerario cluniacense europeo”, ma l’inclusione nel patrimonio Unesco rappresenta un ulteriore salto di qualità. In Lombardia sono già patrimoni Unesco Santa Maria delle Grazie con il Cenacolo Vinciano, le incisioni rupestri della Val Camonica e alcuni siti di epoca longobarda.
Emanuele Dolcini