Parola ai giovani: Sofia Barbè Cornalba
Febbraio 8, 2022Secondo appuntamento con la rubrica di Melegnano Web TV: Parola ai giovani, oggi tocca all’atleta Sofia Barbè Cornalba
Anche se ha solo 24 anni gran parte della propria vita l’ha dedicata e la sta dedicando all’atletica. Sofia Barbè Cornalba, che da pochi giorni si è laureata campionessa regionale del pentathlon, vive infatti buona parte del proprio tempo su una pista di atletica e lo fa con la tipica passione di chi ama lo sport
Sofia, come è iniziata la tua avventura da atleta?
<In realtà fu la mia professoressa di educazione fisica delle medie che mi indirizzò all’atletica leggera e in particolare al salto in alto. Così iniziai a fare le classiche gare studentesche, anche se nel frattempo facevo vari sport, sci, danza tennis, equitazione e poi da lì chiamarono i miei genitori per convincerli a farmi tesserare per una società di atletica di San Donato. Poi sono passata all’Atletica leggera Melegnano, quindi ancora alla Sportiva Metanopoli, Fanfulla e Cus Pro Patria, la mia attuale società. E dal 2011 sono anche seguita dal mio attuale allenatore, Claudio Botton>.
Tu sei un’atleta che in gergo si definisce multiplista. Lo sei diventata con il tempo?
<Sì, ho fatto per diversi anni il salto in alto, poi mi sono avvicinata al salto con l’asta, quindi lungo e velocità, oggi cerco di gareggiare nelle discipline multiple>.
E non è un caso che sia arrivato il titolo di campionessa regionale proprio nel Pentathlon
<Sono felice perchè ho migliorato alcuni miei personali, però so che posso e devo fare ancora di più. A fine mese prenderò parte ai campionati italiani di Ancona e spero di tornare con un altro bel risultato>.
Cos’è per te l’atletica?
<Potrei dire tante cose, quello che però ho vissuto io è stato un radicale cambiamento che mi ha portato dentro questo sport. Da ragazzina timorosa e insicura, mi sono ritrovata, anche grazie al mio allenatore, a confrontarmi con me stessa e a non temere più nulla di fronte a qualsiasi ostacolo. Ho imparato, soprattutto, che nello sport così come nella vita, si può perdere>.
Come vivi la sconfitta?
<La prima volta che non ho vinto una gara, mi sono detta: basta, smetto. E invece proprio da lì ho ricominciato un’altra vita. Ho costruito le motivazioni necessarie per uno sport che è pieno di sacrifici e rinunce>.
A proposito di rinunce, la vita d’atleta impone ritmi spesso non compatibili con quella dei ragazzi della tua età
<Proprio così, quando vedi gli altri uscire e tu devi tornare a casa presto perchè il giorno dopo hai una gara o quando arrivi alla sera e non hai neppure la forza di andare a farti un giro, capisci che le rinunce fanno parte di questo mondo, e anche gli amici, quelli veri, lo capiscono e ti accettano per quella che sei>.
I tuoi genitori ti hanno sempre sostenuto nelle tue scelte?
<Assolutamente sì, mi hanno sostenuto e assecondato e si sono sempre fidati del mio allenatore. Anche loro hanno fatto diverse rinunce per me>.
Tu oggi, oltre a gareggiare, alleni anche i ragazzini e scrivi
<Sì, alla Leone XIII di Milano e mi piace tantissimo. Mi diletto anche in qualche articolo sull’atletica. La scrittura è sempre stata una mia passione, così come mi piacerebbe parecchio insegnare, lo trovo stimolante>.
Sei laureata in scienze politiche, a proposito, non hai mai pensato di entrare in politica?
<A Cerro al Lambro, dove vivo, c’era stata qualche idea, ma poi con i troppi impegni non riuscirei a fare le cose per bene. Di sicuro mi piacerebbe molto valorizzare lo sviluppo del territorio e le tante persone di talento, magari inespresso, che abbiamo>.
Cosa vedi nel tuo futuro?
<Mi do tre anni di tempo entro i quali cercherò di capire dove posso arrivare con l’atletica e a quali livelli, poi prenderò le decisioni che ne seguiranno>.
Andrea Grassani