
Roberta Giammara: un viaggio in barca a vela con la onlus “We Will Care”
Ottobre 15, 2022Il mese di ottobre è il mese rosa, dedicato alle campagne di prevenzione e sensibilizzazione dei tumori che colpiscono le donne. Tra le molte iniziative che vengono organizzate ogni anno, la Onlus di Milano “We Will Care” ha avuto un’idea originale: unire su una barca a vela 15 donne, pazienti oncologiche provenienti da tutta Italia, con lo scopo di aiutarle e supportarle nel loro percorso post-operatorio. A bordo c’era anche Roberta Giammara, cinquantenne residente a Tavazzano (Lo) e Ambassador del progetto “Pink is Good” della Fondazione Umberto Veronesi.
“Mi considero una delle tante sorelle gemelle di Angelina Jolie” racconta Roberta riferendosi alla famosa attrice americana che come lei è una portatrice della sindrome “HBOC-BRCA” una variante patogenetica nel gene Brca2, che aumenta il rischio di tumore in diversi organi. Roberta, infatti, nel 2018 ha dovuto rinunciare alle tube, alle ovaie e al seno, una scelta dolorosa che l’ha costretta a recuperare la sua vita consapevole del fatto che non era più la stessa di prima. “Le ultime ricerche evidenziano come il mare e il vento siano due elementi terapeutici ed efficaci” racconta Roberta entusiasta del viaggio in barca vela che ha fatto sull’isola di Caprera nell’ultima settimana di settembre e poi continua “sono riuscita a trovare una buona empatia con il resto del gruppo che ci ha permesso di condividere in tutti gli aspetti di questo viaggio”. Le giornate erano organizzate in modo quasi militare, rigore negli orari della sveglia, lezioni di teoria di vela e due ore di psicoterapia di gruppo; ogni donna aveva compiti ben precisi nelle ore di condivisione del pranzo e poi nel pomeriggio la navigazione nell’arcipelago della Maddalena.
“E’ stato di grande aiuto poter partecipare al progetto perché è importante condividere e parlare della propria esperienza oncologica, è legittimo chiedere aiuto soprattutto a persone esperte in grado di aiutaci”. Subire interventi demolitivi e sottoporsi anche alla chirurgia preventiva come nel caso di Roberta, che ha preferito asportare il seno per mettersi in sicurezza da eventuali tumori significa superare un lutto ma Roberta non si è mai data per vinta: lei è un “messaggero” per “We Will Care”, ambasciatrice del sud Milano per la Fondazione Umberto Veronesi ed inoltre raccoglie fondi per la ricerca e poi conclude: “il confronto con le altre donne, il racconto delle altre storie della malattia, ti fa capire che la vita è un dono e bisogna proteggerla e custodirla”.
Eleonora Marino