
Caso Barbato: depositate le motivazioni della sentenza e cade l’accusa di lucro
Luglio 18, 2023Depositate lo scorso 12 luglio al Tribunale di Milano le motivazioni della sentenza di
assoluzione di Antonio Barbato, cittadino di Melegnano ed ex Comandante della
Polizia Locale milanese. Condannato a 3 anni e 9 mesi di reclusione per non aver mai
realizzato dei video promozionali per una campagna nazionale sulla sicurezza
stradale, Barbato è stato assolto “perché il fatto non sussiste”. Secondo quanto si
evince dagli atti, durante il Giffoni Film Festival del 2016, Barbato ha realizzato il
materiale richiesto rispettando quanto il contratto di appalto richiedeva. Il materiale
al quale l’atto fa riferimento, ovvero la realizzazione di due dvd, è stato realizzato e
con esso anche una parte accessoria, ovvero 200 ore di formazione non obbligatorie
alle quali le parti (la società che organizza il Festival e la Polizia Locale) avevano
ovviato attraverso una formazione direttamente sul campo.
Un comportamento che
secondo il giudice non può essere considerato illecito e che viene sostenuto anche
dal regolare adempimento della fattura. «Se gli accordi sono stati eseguiti solo
parzialmente o in ritardo dopo l’emissione della fattura» sottolinea Barbato
attraverso la lettura dell’atto «si deve all’indisponibilità delle parti ma non viene
considerato un elemento di frode». Elemento che viene descritto in questi termini
anche dal giudice in quanto gli agenti erano impegnati in altri fronti, primo fra tutti
la gestione della sicurezza durante Expo2015. L’allora Assessore Maria Rozza, infatti,
non diede il permesso agli agenti di Polizia Locale di abbandonare la città per
raggiungere la sede del Giffoni Film Festival per ragioni di sicurezza e la società
(come provato da alcune testimonianze) si era mostrata comprensiva per cercare
una forma alternativa. I reati contestati a Barbato, quindi, non esistono e secondo il
giudice “il fatto non sussiste” e per questo cade l’accusa di lucro in quanto l’ex capo
della Polizia Locale ha cercato di garantire comunque l’esecuzione della prestazione.
Accuse queste che hanno stravolto la vita di Barbato che da Dirigente è stato
declassato a Funzionario nei servizi sociali per il Comune di Milano come racconta
«prima di essere spostato dal mio ruolo, sono stato testimone di un procedimento
penale a carico di mafiosi perché conoscevo un sindacalista a loro vicino e la mia
volontà di dare una testimonianza fondamentale per la loro condanna è stata usata
tra le accuse che mi sono state rivolte» e poi conclude «di recente ho chiesto al
giudice che venisse approfondito l’utilizzo, che ritengo anomalo, delle intercettazioni
telefoniche a mio carico effettuate dalla Polizia Locale di Milano».
Eleonora Marino