
Rinviato lo sgombero dell’hotel Jawad di Colturano. L’ex proprietaria continua ad ospitare la persone in difficoltà
Ottobre 26, 2023A vuoto la procedura di sgombero dell’Hotel Jawad di Colturano. Intorno alle 9.30 di
giovedì mattina un dispiegamento di oltre cinquanta agenti delle forze dell'ordine
hanno raggiunto la struttura sulla provinciale Sordio-Bettola. Dopo la vendita all’asta
all’attuale proprietario Andrea Carugo, l’Ufficiale Giudiziario del Tribunale di Lodi,
Maria Stefania Fassina, ha ordinando lo sgombero della struttura ancora occupata
dall’ex proprietaria Gabriella Marchetti. Una vicenda giudiziaria complessa che non
trova una fine nonostante la vendita risalga al 2019.
«Ho pagato l’immobile al
Tribunale di Lodi cinque anni fa ma oggi per poter entrare nella mia struttura ho
chiesto il permesso al Giudice – spiega il proprietario Andrea Carugo, 51 anni di
Vizzolo Predabissi – non capiamo quale altro passo dobbiamo compiere a livello
legale per iniziare a lavorare visto che in tutti questi anni lo Stato chiede il
pagamento dell’Imu di 20.000 euro all’anno. È avvenuto il trasferimento di proprietà
ma il possesso è ancora in carico all'esecutata e finché il Tribunale di Lodi non
prende una decisione io non posso lavorare». Una situazione paradossale che lascia
esterrefatta anche il legale di Carugo, la dottoressa Laura Ferrari di Novara. «Ciò che
è successo oggi lo trovo assurdo perché abbiamo in mano il decreto di trasferimento
dell’immobile – spiega Ferrari – oggi è stata sospesa l’esecuzione perché l’avvocato
della controparte ha contestato la completezza dei documenti e quindi il magistrato
emetterà un nuovo provvedimento». L’operazione di sgombero, anche se rinviata, è
stata diretta dal Tenente del comando di San Donato Milanese Loris Muzzo con la
presenza del comandante di Melegnano Domenico Gionta e degli agenti di Polizia
locale di Colturano, Paullo, Mediglia e Tribiano voluti dal sindaco di Colturano Giulio
Guala per garantire la viabilità. Dopo il blitz della Polizia di Stato lo scorso luglio e
dopo il ritrovamento di alcune dosi di droga nelle siepi adiacenti all’ex albergo, sono
in molti a chiedersi cosa sta succedendo realmente all’interno della struttura.
«In passato ho investito molti soldi per ristrutturare e per costruire il secondo piano
dell’albergo che poi è andato nelle mani del Tribunale – racconta l’ex proprietaria
Gabriella Marchetti aiutata dal suo legale – ho ancora il possesso dell’immobile
quindi offro ospitalità a coloro che si trovano in una situazione di disagio chiedendo
in cambio le spese per pagare luce, gas e acqua. Queste persone, tra cui anche
minori e la presenza di una persona anziana inferma, sono quelle che mi
permettono di mantenere la gestione della struttura».
Eleonora Marino